Avvertimenti: è una songfic ispirata alla canzone di cui riporterò il link. Vi consiglio di ascoltarla, non ruberà più di qualche minuto al vostro tempo, ma sono certa che capirete il perché dell'ispirazione. Non sono contentissima dello scambio di battute di questa fanfic, però più di così non riusciva a venirmi. Ho contravvenuto a tutte le regole delle flashfic, ma come facevo a contenere tutta questa scena in 500 parole?
SONG
Personaggio: Anomen Delryn
Genere: Introspettivo, Missing Moments, Songfic
Rating: Giallo virante sull'arancione
Hellfire
(fare click su 'Read More' in basso a destra)
you know I am a righteous man,
of my virtue I am justly proud!
My Great Lord Helm,
you know I’m so much purer than
the common, vulgar, weak, licentious crowd!
Sono morbide. Perfette. Cerco di oppormi, vorrei fermarmi, trovare un appiglio. Ma non c’è nulla oltre quelle labbra che bruciano più del fuoco di un drago, ed è una fiamma che arde e si insinua ben oltre la mia bocca. La mia armatura mi separa dal suo corpo, alta come uno scudo; ma non riesce a fermare le sue dita, che sono sulla mia testa, sulle guance, nei capelli, dieci serpenti mortali. Faccio per allontanarla, ma invece di scagliarla lontano mi ritrovo a stringerla. O peggio, a desiderarla.
Then tell me, my Lord,
why I see her dancing there?
Why her smold’ring eyes still scorch my soul?
“Baci in maniera terribile, rivvil” mormora, staccandosi dal mio viso. Si passa la lingua sulle labbra. Potrebbe essere la regina di tutte le Succubi. “Dovresti fare molto, molto più esercizio!”
“Viconia, guarda che io ho già …”
“Baciato qualcuno? Qualche casta donzella dal bel vestito fatto delle pregiate sete di Kara-tur? Una di quelle principesse che donano un fazzoletto al prode paladino sul suo bianco destriero?” sorride, ma posso sentire il suo respiro sulla mia pelle. Scivola contro di me. Il suo sorriso malvagio mi scorre lungo la spina dorsale, ed arriva fin lì. “Forse non hai afferrato la differenza …”
Con entrambe le mani mi afferra la base del collo e mi costringe a guardarla, imprigionandomi nei suoi occhi così chiari contro la pelle dal colore della notte. Mi bacia di nuovo, con violenza, passione, stringe il mio labbro inferiore tra i denti e mi fa sfuggire un suono mai uscito prima dalla mia bocca.
I feel her, I see her,
the sun caught in her silver hair
is blazing in me out of all control!
È Helm che mi dà la forza. Rompo il suo assalto proprio quando i lombi divampano nelle fiamme dell’inferno, e nel farlo i suoi denti tracciano un rivolo di sangue. Il suo sapore dolce sembra risvegliarmi da un incubo. “Non osare tentarmi, drow! Riporta le tue malie lussuriose sotto terra insieme alla tua lurida specie!”
“Oh, il glorioso paladino fa la voce grossa! Deve forse compensare qualcosa che grosso non è?”
Like fire! Hellfire!
This fire in my skin
This burning … desire …
is turning me to sin!
È lì, davanti a me, immonda come tutta la sua specie. Pronta a trascinarmi all’inferno. La pelle mi brucia anche se madida di sudore; lei mi sta guardando e chiamando a sé, i suoi occhi rapaci volano su di me come una preda indifesa. “Allora, che sapore ha il peccato?”
Una risposta mi corre lungo la gola. Una risposta che ancora profuma delle sue labbra.
La ricaccio indietro, perché altrimenti sarei dannato per sempre.
“Orribile …” mormoro. Sussurro. Mento.
It’s not my fault! I’m not to blame!
It is the drow girl the witch who sent this flame!
It’s not my fault! If in Gods’ plan
They made the devil so much stronger than a man!
“È così orribile essere vivi?”
“Non si tratta di …”
“Potresti morire domani, rivvil. O dopodomani, non lo so! Il figlio di Bhaal è davvero risoluto a voler cacciare quel drago rosso dal suo nido, e non credo che la tua bella armatura luccicante possa proteggerti dal soffio di Colui che Danza nel Fuoco”. Ritrae lo sguardo, i suoi artigli azzurri, ma trattengo il respiro. Si siede su una roccia, mimetizzandosi nelle tenebre e con la luna stessa, e tutto il suo corpo è un meraviglioso arco che aspetta solo la mia freccia. “Potrebbe essere la tua ultima notte … io ti sto solo proponendo un modo proficuo per impegnarla”.
“Le tue parole cadono nel vuoto, drow. Ogni notte potrebbe essere l’ultima!”
Sorride, e il vento traditore mi porta tutto il suo profumo. “Allora festeggiamo ogni notte, rivvil! Accendiamo il nostro fuoco, e lasciamo che i respiri della notte giungano fino a Shar come inni alla sua grandezza!” Si passa una mano tra i capelli, quasi con noncuranza, ma le sue dita mi sembra che scorrano su tutto il mio corpo. “Servi pure Helm sotto quella fastidiosa luce del giorno. Ma la sera … gioisci con la Signora della Notte in attesa che il giorno venga di nuovo. Il piacere attraversa molte vie …”
Protect me, My Lord,
don’t let this woman cast her spell,
don’t let her fire sear my flesh and bone!
Destroy that drow, and let her taste the fire of Hell,
or else let her be mine and mine alone!
No.
“Se pensi che percorrerò la via del peccato, drow, ti sbagli di grosso!”
No.
Helm, no.
“C’è una sola via per te, strega. E porta ad una pira nel quartiere governativo di Athkatla!” Indietreggio di qualche passo, ed è come se la malia si sciogliesse. La vedo irrigidirsi, e lo scudo di Helm si frappone tra me e quel demone dalla pelle scura. Sento la Sua spada nelle mie parole. “Avvicinati di nuovo a me e ti legherò di persona a quel palo di legno! Te ed il tuo caro stregone rosso!”
Scivola dalla sua posizione. Nella lussuria del suo sguardo si è aggiunta la vampa dell’odio. “Come vuoi, Anomen! Ma se tra una guardia e l’altra hai di nuovo bisogno di me … sai dove trovarmi!”
“Scordatelo! E non osare mai più rivolgerti a me in modo così familiare!”
“Oh, scusami … Sir Anomen!”
Hellfire! Dark fire!
Now, drow, it’s your turn:
choose me or your pyre,
be mine or you will burn!
Il tiefling non la smette di cantare in quella sua strana lingua. Mi guardo intorno cercando un sasso da tirargli contro, ma i miei occhi rimangono fissi sulla figura demoniaca che scivola nelle ombre, lontana da me.